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analisi del voto - contributo dal blog di Laura Cima

Updated: Oct 24, 2023





Col 43,79% il centrodestra prende 235 seggi. Col 41,56% il centrosinistra + M5S ottengono 131 seggi.

E’ il risultato prodotto dalla vergognosa e antidemocratica legge elettorale Rosatellum voluta da Matteo Renzi che porta il nome di Rosato infatti. E che i successori di Renzi (Martina, Zingaretti e Letta) non hanno mai voluto modificare. Il Pd ha votato no alla prima lettura sul taglio dei parlamentari, perchè stava all’opposizione con Zingaretti.

Provvedimento proposto dai 5 stelle che stavano al governo con la Lega. L’approvazione finale alla Camera, avvenuta nell’ottobre 2019, ha visto il voto favorevole del PD appena arrivato al governo un mese prima. Entrambi i partiti hanno promesso il cambio della legge su modello proporzionale e nessuno ha mosso un dito per realizzare la promessa. Neanche Mattarella ha richiamato il Parlamento come sarebbe stato opportuno. Non ho visto nemmeno media, movimenti, politiche e politici autonomi e responsabili, intellettuali ed esperti che ogni giorno che ogni ci tormentano nei talk show insistere per il cambio dovuto della legge elettorale.

Questa è la premessa che va fatta prima di qualsiasi analisi del voto.

La valutazione politica dell’astensionismo deve tenere conto degli effetti perversi di questa legge improponibile, che ancora oggi, 4 giorni dopo il voto non permette di sapere chi è stato eletto, perchè il riconteggio dei resti saltella da un collegio all’altro. I collegi ridisegnati di tutta fretta prima del voto non hanno permesso a me, ai trentini e ai valdostani di votare il plurinominale al Senato perchè non c’era. Quindi non solo non abbiamo potuto dare preferenze ai candidati come in tutta Italia, ma neppure scegliere il partito.

I votanti uomini e donne sono 63,90% e quindi più del 36% si è astenuto. Le donne che non hanno votato sono più del 40%. Un milione 309mila le schede nulle e bianche.

E questi sono effetti della disaffezione alle attuali forze politiche che si dichiarano democratiche e progressiste e non lo sono proprio per averci costretto a votare con il Rosatellum e portato avanti, quando erano al governo, obiettivi non democratici e non partecipativi, adeguandosi in modo opportunista anche dall’opposizione, a interessi corporativi e di potere. Il maschilismo che ha continuamente imposto uomini di potere politicamente incapaci, mai usciti dai palazzi e non in grado di capire cosa succedeva nei loro territori perchè troppo impegnati nelle loro correnti e nei loro giochi, e che ha ridotto a gregarie incapaci di autonomia le politiche reclutate, e fatte fuori quelle che potevano diventare “pericolose” è uscito inaspettatamente nell’ultima puntata di mezz’ora in più su Rai3, quando Ritanna Armeni ha smosso anche l’Annunziata a chiedere a Letta, dopo aver ascoltato lui e Elly Schlein, che le lasciasse il posto e perchè non l’aveva fatto prima. Bisogna dire che anche le donne che abbiamo promosso alla rai come direttrici, insieme alle reti di pari opportunità, non hanno mostrato un coraggio diverso dagli uomini, proprio come le politiche al governo e in parlamento, zitte e fedeli, salvo rare eccezioni.

Sono curiosa di sentire il seminario Virginia Woolf, proposto da Alessandra Bocchetti e Franca Chiaromonte della generazione sessantottina come me, cosa ci denuncerà e ci proporrà in merito. E le poche ecofemministe più giovani che stavano in parlamento e in maggioranza, e oggi sono all’opposizione o non rielette come si organizzeranno.

Poche di loro ci hanno detto di condividere totalmente il nostro decalogo ma poi in campagna elettorale non l’hanno citato, nè l’hanno diffuso nelle loro formazioni politiche. Vediamo se l’utilizzeranno ora, o come pensano di coinvolgere le tante donne che non si sentono più rappresentate da loro nelle istituzioni.

Sono certa che nè la Meloni nè le altre donne della maggioranza, e tantopiù quelle che andranno al governo, lo leggeranno e lo considereranno nonostante noi l’avessimo indirizzato anche a loro.

Sono altrettanto certa che noi, con i movimenti che fanno riferimento alle lotte che da decenni portiamo avanti nel nostro paese, saremo sempre più motivate. Mandateci contributi e analisi generali e territoriali. Mai come ora dobbiamo individuare insieme le nostre priorità e smettere di farci influenzare dal patriarcato imperante non solo in Iran, Afghanistan, Russia, Cina, India, Turchia, Egitto e ovunque ci sono dittature più o meno mascherate, ma, purtroppo anche nel nostro paese, dove oggi il re non potrebbe essere più nudo di così.


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